Testo di Guido Rigatti e Massimo D’Onofrio
Regia di Beatrice Zuin
Un’atipica rappresentazione in quattro quadri della pasta nella storia e della storia della pasta, servita da quattro interpreti che presenteranno un gustoso menù di musica, narrazioni, giochi, parole e canti.
La pasta non è solo uno dei cibi simbolo della cucina italiana: è l’elemento intorno al quale si concentrano la condivisione e la diffusione di ingredienti dalla provenienza geografica più disparata.
La pasta è il fil rouge che accompagna gli spettatori attraverso la storia: dal primo pastificio costruito vicino a Palermo nel XI secolo, alla festosa pignatta di tagliatelle dell’estate 1943 nella piazza di Campegine. Dalla festosa Commedia dell’Arte, che riesce a far sorridere anche sul tema della fame, all’epilogo surreale che dà voce agli ingredienti del tradizionale piatto di pasta.
(Spettacolo adatto a: ristoranti, teatri e spazi insoliti).
Per informazioni: Malapassione – 348 5662837 e 347 2733621
Il Giornale di Vicenza 9 agosto 2014
Storia e sapori, l’enciclopedia della pasta non rende mai sazi alla “cena d’attore”
Lucia Schierano e la compagnia divertono e insegnano “da Doro”.
A Solagna va in scena una cena che ruota attorno alla pasta. Sapori e profumi sono il fil rouge con il quale Operaestate Festival ha legato i paesi della Valbrenta. Il clou nella piazzetta che fronteggia il ristorante Da Doro di Solagna con la cena d’attore piccola enciclopedia della pasta. La compagnia dell’attrice padovana, (con lei Guido Rigatti, Francesca Zanandrea, Massimo D’Onofrio e Beatrice Zuin alla regia. In cucina lo chef Giovanni Scapin) ha giocato per un paio d’ore tra storia e sapori, portando sotto i riflettori, e in tavola, il cibo per eccellenza della gastronomia italiana. Visto dalla platea è teatro esperienziale, visto dal posto a tavola è una cena di prima qualità, impreziosita da intermezzi che divertono e insegnano. Primo quadro: gli Arabi e il primo pastificio del mondo a Palermo. Con buona pace della Cina e dei suoi spaghetti, anche la creazione della pasta è faccenda di casa nostra, da raccontare su sonorità mediterranee e rime da filastrocca. Passano in tavola i Paccheri ripieni con ricotta di capra e caponata di verdure e ci si ritrova appena dopo il 25 luglio 1943 in provincia di Reggio Emilia, con i duecento e passa piatti di tagliatelle offerti dai Cervi. La famiglia era antifascista e festeggiava così la caduta di Mussolini. Gli attori tracciano il quadro senza cedere alla retorica. Poetica la versione di Lilì Marleene e si passa alle Tagliatelle al ragù ricco. Altro balzo nel tempo, con le maschere della Commedia Dell’Arte che confondono Solagna con Bologna ma trovano il tempo di festeggiare a maccheroni e arriva in tavola l’Arista di maiale alle mele. Prima del semifreddo alla pesca che chiude la serata c’è il tempo di un divertissement polifonico in cui gli attori intrecciano le voci scherzando con gli ingredienti della pastasciutta. Musica, buon cibo e quattro registri diversi per una prova riuscita.
Sul caffè, mentre i commensali sfollano, partono spontanei gli applausi e i ringraziamenti.
Lorenzo Parolin