Testo di Antonella Mascia e Renzo Segala
Durata 70 minuti circa
Tema dello spettacolo è la violenza sulle donne.
Attraverso una rilettura critica della favola di Barbalù, si affronta il tema della violenza soprattutto psicologica, la più subdola, quella che spesso non si avverte e non si riconosce. Protagonista è Rosaria, l’ultima moglie di Barbablù, quella che riesce a sopravvivere, anche dopo aver aperto la porta segreta che le svela i corpi morti delle altre mogli.
Sarà proprio la necessità di sapere con chi sta vivendo a farle scoprire la verità, a farle aprire gli occhi anche sulla sua stessa vita, a farsi così la domanda più importante: “chi sono io?” Comincia così un percorso personale nel quale mette in discussione l’educazione ricevuta e i modelli familiari che l’hanno condizionata: una madre assente e silente e un padre prevaricatore e violento. Grazie anche all’aiuto delle sorelle maggiori, critiche e ribelli verso il conformismo dei genitori, Rosaria riesce ad iniziare una nuova vita.